La Storia dell'Orologio da Polso

La sua Invenzione e la sua Evoluzione

L'orologio da polso venne inventato da Patek Philippe sul finire del XIX secolo. Usato inizialmente solo dalle donne, divenne con il tempo un accessorio maschile, anche perché all'epoca l'uomo portava sempre con sé l'orologio da tasca.

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All'inizio del XX secolo, Louis Cartier elaborò per un suo amico che aveva difficoltà a leggere l'ora quando volava a bordo del suo aereo un orologio molto pratico, che poteva essere allacciato al polso grazie a due cinturini in pelle posti ai lati del quadrante. Quando Cartier divenne famoso a Parigi iniziò a proporre il suo modello esclusivo alla clientela maschile, fino a quel momento esclusa dall'uso di tale accessorio.

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Poco alla volta l'uso dell'orologio da polso divenne sempre più diffuso, un altro motivo che incrementò la sua popolarità fu l'avvento della prima guerra mondiale, sul fronte infatti gli ufficiali dell'esercito si resero conto che i soldati avrebbero avuto bisogno di un orologio pratico e dalla rapida visualizzazione, in quanto perdevano concentrazione dovendolo estrarre dal taschino, gli vennero dunque forniti modelli da polso di cui non poterono più fare a meno, anche dopo la guerra.

A partire dalla seconda metà del 1900 si iniziò a cercare di rendere sempre più efficiente questo nuovo accessorio, nel 1957 si ebbe la prima batteria elettrica, in sostituzione di quella a molla. Circa 10 anni dopo, una famosa marca di orologi creò il primo modello a quarzo.

Negli anni 70 iniziarono a diffondersi gli orologi analogici, che mostravano sul display l'ora esatta in caratteri numerici, dopodiché l'industria dell'orologeria non si è mai fermata, proponendo sempre nuovi modelli, adattandosi alle esigenze dei clienti.